mercoledì 8 marzo 2017

Di 28 ce n'è uno...

Febbraio: mese corto, mese freddo ma mese del Carnevale! I primi giorni del mese sono passati abbastanza velocemente, immerse nel solito tran tran casa-lavoro-Burlo (quest’ultimo solo per Sha, è l’ospedale infantile di Trieste).
Arriviamo in fretta a sabato 18, giornata in cui si svolge la tradizionale corsa a coppie del monte Cocusso, piccolo rilievo al confine con la Slovenia, spesso meta di nostre gite a piedi o in bici.
L’anno scorso abbiamo accompagnato la gara dall’esterno un po’ per caso: avevamo organizzato un giro da quelle parti, Sharon in bici e Chiara a piedi (fermata da dolori al gomito), assieme ad altre due care amiche; alla base del monte c’eravamo stupite dalla quantità eccessiva di persone e, trovatene alcune che conosciamo (Trieste è piccola!!), avevamo scoperto che si sarebbe tenuta questa gara. Chiara, a cui la corsa in montagna piace decisamente di più che a Sharon, si era prefissata di ricordarsene quest’anno e di partecipare. Il funzionamento è semplice: 3.4 km, circa 300 m di dislivello (di salita!!), si corre a coppie (maschi, femmine o miste) e il risultato è dato dalla somma dei due tempi (alias: non occorre correre assieme e tagliare il traguardo per manina!). La data è ovviamente legata a San Valentino… ooohhh.. sole cuore amore!! Nonostante Chiara, che nel frattempo ha scoperto di non amare molto le corse solo in salita, abbia cercato di dimenticarsene, gli amici che avevano partecipato nel 2016 hanno ben pensato di ricordare della gara a Diego, moroso di Chiara, e quindi ben, bon… siamo iscritti!

Riscaldamento pre-gara per Chiara e Diego
(Credits: Krasnadlani.si) 

Sharon non può mancare quale tifosa numero uno e ha anche organizzato un piccolo comitato “tifosi”, composto da Stefania, Roberta, loro padre Ranieri, il piccolo Emilio e Pepita, la loro cagnolina. Chiara e Diego se ne approfittano immediatamente e Sharon diventa pure dog-sitter della piccola Mačka, new entry da fine gennaio. Tutti alla conquista del Cocusso!!!
La conquista si rivela un po’ ardua, la salita la conosciamo bene ma è sempre bella tosta. Dopo neanche 500 metri, Diego stacca Chiara e si allontana verso l’alto. Chiara procede al suo passo, camminando nei tratti più ripidi e correndo in quelli più dolci. Ad attenderla al traguardo Diego, arrivato un paio di minuti prima, Sharon sempre sul pezzo col tifo e Mačka, pronta a riempirla di feste. Ovviamente non avevamo alcuna pretesa di vittoria, ma molte pretese sulla jota offerta a fine gara a tutti i partecipanti. Avevamo però sottovalutato un piccolo particolare… la distribuzione della jota, della birra, dei premi, ecc. sarebbe stata a fondovalle e non in cima, dove ci siamo attardati a rilassarci con l’allegra compagnia. Con gran calma, più di un’ora dopo l’arrivo, siamo scesi verso le auto e ci siamo accorti che l’organizzazione stava smontando baracca e burattini. Per fortuna per smaltire la delusione della jota mancata, hanno offerto a tutti un buon bicchiere di liquore al terrano!

Kokos's team (Credits: Roberta Ivanissevich)

A fine febbraio ci attendeva un altro tradizionale appuntamento: il venerdì di Carnevale al Befed! La tradizione è nata per caso 3 anni fa, quando ci siamo presentate lì non in maschera per poi far festa fino a chiusura e tornare a casa a piedi (per i non local: circa 6-7 km dal centro).

dagli archivi del primo anno al Befed... Sharon sul bus verso la festa!

Ogni anno cerchiamo di essere più numerose e più organizzate con costumi e mezzi di trasporto. Quest’anno, addirittura, Sharon garantiva il passaggio in auto, visto lo stato interessante… yuppi!! Il gruppo era composto da noi due (of course), Elena (altra fondatrice dell’evento), Alice (new entry, reclutata dopo lo scoppiettante weekend in Austria), Ilaria, Clio e Mala (ormai immancabile trio di mamme festanti). Tema scelto per la serata: i colori! Lo rimandavamo ormai da due anni e quest’anno finalmente l’abbiamo realizzato. Ci accordiamo abbastanza facilmente, strano visto la quantità di cervelli femminili in azione … una farà la tavolozza, una il pennello e le altre un colore a scelta.
Classico ritrovo per la preparazione a casa di Chiara, classico frisé per Sharon (non sarebbe Carnevale senza frisé!), foto di rito e via noi! Ci riservano purtroppo un tavolo un po’ appartato, ma non mancheremo di far festa anche lontane dalla calca!! Scelta che alla fine si rileva ottima per il “primo” Carnevale di Sharon col pancione!!
Con un po’ di ritardo, ci raggiungono Clio e Ilaria ma capiamo subito il perché… Ilaria, la prescelta per il pennello, si presenta con un ciuffo di capelli sparati in aria che la fanno sembrare un misto tra Ace Ventura, Pebble dei Flintstones e il Grinch, ma che rendono benissimo l’idea del pennello. Fantastica!!

a Carnevale ogni colore vale!!! (Credits: Alice & Clio)

Dopo un inizio un po’ rilassato, la serata “parte” e, come al solito, ci ritroviamo a ballare YMCA sulle panche. Nel frattempo sono arrivati gli amici medici, che troviamo qui ogni anno. Gran festa!


Facciamo le brave, non rimaniamo fino a chiusura e ad un’ora degna (comunque verso le 2 di notte) siamo sotto le coperte! Sharon deve riposare (She’s pregnant!) e Chiara il giorno successivo andrà a sciare.

Chiara, Rodolfo, Sara e Diego sulle piste del Monte Zoncolan

Con la giornata di sci sul monte Zoncolan di Chiara salutiamo febbraio e attendiamo la primavera!

Le donne andrebbero festeggiate ogni giorno, ma oggi in particolare auguriamo buona festa delle donne a noi, alle nostre madri, alla piccola scalciante nella pancia di Sha, a Mačka, che è un cane ma pur sempre femmina, alle sportive e alle amanti del divano, a quelle che hanno fatto la storia nel mondo e a quelle che la stanno facendo nel loro piccolo, a tutte le donne di ieri, oggi e domani.

Sha&Chià

venerdì 27 gennaio 2017

"Küsse a la carte"

Ritorniamo dopo due mesi di assenza, causata fondamentalmente da tre cose: ha fatto troppo freddo e troppa bora per fare sport all’aria aperta, ci sono state le vacanze natalizie (durante le quali l’unico sport serio è stato portare la forchetta dal piatto alla bocca) e, last but not least, Sharon ha ricevuto la bellissima notizia che tra qualche mese nascerà una nuova piccola sportiva!
A parte i classici giorni natalizi sulle Dolomiti di Chiara con la famiglia e il capodanno di Sharon in quel di Forni di Sopra, non c’è molto altro da segnalare fino allo scorso week-end.

Chiara & family natalizi sugli sci – Sharon e la Carnia, sulla strada verso Forni di Sopra

Quest’anno, infatti, niente settimana bianca in Alta Badia e niente bagordi al Murin. Quest’anno la meta è stata l’Austria. I motivi erano diversi: conoscere località sciistiche nuove, cercare la neve che sui “nostri” monti era molto timida e, soprattutto, andare a vedere la coppa del mondo di sci. Dopo l’esperienza di Kranjska Gora del 2015, ci era rimasta la gola di vedere altre gare e cosa poteva esser meglio della famosa discesa libera di Kitzbühel? La curiosità di vedere la famosa pista “Streif” e il celebre tifo di 50000 austriaci era molta e quindi via, si parte!! Per l’occasione ci arricchiamo della presenza di Alice, altra sciatrice scatenata conosciuta in occasione del Decathlon del Carso.
Partiamo venerdì e in serata raggiungiamo Krimml, paesino immerso negli Alti Tauri, a circa 50 km da Kitzbühel. E pensare che era il più vicino a prezzo abbordabile!!! Ci attendono neve, nebbia, ghiaccio e -15° C, ovviamente viaggiamo senza gomme da neve e tutti gli altri mezzi ci superano con arroganza. Stendiamo un velo pietoso sull’ospitalità dell’unica pizzeria del paese e un altro sull’unico baretto frequentato evidentemente solo da uomini ben carichi, probabilmente serve per sopportare le basse temperature. Senza rimpianti di apres ski festanti, andiamo a letto che domani ci aspetta una lunga giornata.
La discesa libera è prevista per le 11.30, quindi sveglia presto, un’ora abbondante di auto e siamo lì. Già dalla periferia del paese ci rendiamo conto che la gente sarà molta, siamo in coda per entrare in parcheggio e sui marciapiedi ci sono sempre più persone. Finalmente parcheggiamo, andiamo a piedi verso la zona d’arrivo e man mano la calca aumenta. Sembra di essere alla fiera di San Nicolò, a un concerto o sulle rive di Trieste durante il periodo della Barcolana  … una marea di gente festante si è riversata in un sol giorno in un piccolo paese alpino!

Alice, Sharon, Chiara (nascosta :P) e la folla di Kitzbühel

Tutte e tre eravamo già state a vedere gare di coppa del mondo di sci, ma una folla tale non l’avevamo mai vista! D’altronde in Austria lo sci è sport nazionale… e non solo lo sci a quanto pare… litri di birra e di superalcolici corrono a fiumi e sono appena le 11 del mattino!!
A fatica riusciamo a trovare un posto da dove vedere sia gli impressionanti curva e muro finali sia il megaschermo per seguire tutta la gara. Siamo circondate da tifosi austriaci, solo qua e là si vedono bandiere italiane, francesi e svizzere.

Hausbergkante e Zielschuss

La gara comincia e in breve le cose si mettono molto bene per noi italiani! Dominik Paris 1° e Peter Fill 2°! Noi siamo contentissime e facciamo suonare le vuvuzelas a manetta! Purtroppo due francesi (Moine e Clarey) scavalcano Fill, ma per fortuna non scavalcano Paris, che va a vincere per la seconda volta in discesa a Kitz!! Intorno a noi l’atmosfera si è scaldata sempre più, con tanto di minzioni pubbliche; nonostante non abbia vinto un austriaco tutto il pubblico è in festa e si riversa per le strade di Kitzbühel. Il paese è agghindato a festa: chioschi vendono birra e panini, altoparlanti diffondono la stessa musica “austriaca tunz tunz” per tutte le strade e 50.000 tifosi completano il quadro. Salutiamo Schwarzenegger e Niki Landa, presenti in tribuna vip, e ci lanciamo in un giro per le viuzze, festeggiamo con una birra (Radler per Sharon) e in breve siamo consumate dal “delirio” attorno a noi. La fama del post gara a Kitzbühel era nota, stentavamo a crederci ma tutto quello che abbiamo visto ce ne ha dato prova: una banda in cui ogni componente suonava una melodia diversa, molti vestiti da carnevale, ragazzi e ragazze che alternavano riso e pianto nell’arco di 10 secondi, giusto il tempo di un sorso di birra, vichinghi odorosi (“ciò ma xe sudor de crauto” cit. Alice) e molto altro che vi risparmiamo.
Tre ore in piedi a tirar il collo per vedere la gara e tutta questa marea di gente ci hanno stancato più di quanto pensavamo. Recuperiamo l’auto, riusciamo a sorpassare la rampa innevata del parcheggio e ci dirigiamo verso l’appartamento, dove passiamo la serata in completo relax a cercare di imparare l’austriaco dalla tv!

Rebecchin!!

Per concludere in bellezza il weekend avevamo previsto di sciare domenica mattina, pranzare in rifugio e poi rientrare a Trieste. Una sveglia lenta e i costi vagamente proibitivi dello skipass della Zillertal Arena (soprattutto per sciare un paio d’ore) ci hanno fatto modificare i piani.
Risultato: salita con ovovia obbligatoriamente solo con scarponcini ai piedi (regole ferree!!), pranzo a base di Wienerschnitzel, patatine, Germknödel e Weissbier in rifugio, selfie con la mascotte e discesa in ovovia! Fatica zero, panorama innevato e due buone orette di sole!
Rimane solo un po’ di amaro in bocca per la sciata mancata, ma ci stiamo già organizzando per recuperare!

Pranzo leggero - Sole, neve e felicità (Arena Center, Zillertal)

Infine, recuperiamo il bisogno di neve e sciate con i ricordi. Il buon vecchio Facebook giusto stamattina ci ha ricordato che 2 anni fa con gran gioia realizzavamo un nostro piccolo grande sogno: il Sellaronda in entrambe le direzioni in un solo giorno! Stimati 55 km di piste e 9200 metri di dislivello. Preso il primo impianto verso le 9.00, pranzo al rifugio Dantercepies verso le 11.30, concluso il giro verso le 15.30 con un’ottima birra al rifugio Edelweiss di Colfosco e per festeggiare l’immancabile Apres ski al Murin!

Felici, contente e un po’ stravolte dopo il doppio Sellaronda!

L’inverno è ancora lungo, torneremo presto con nuove avventure innevate e non solo.

Chià & Sha